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martedì 28 ottobre 2008

O coscienza, o strafottenza

L'uomo onnivoro giutifica gli orrori procurati agli animali accettando questa realtà come se niente fosse, e rendendo normale l'atto della mattazione in una società secondo lui altrettanto normale.
L'uomo carnivoro automaticamente fugge dalla sua memoria l'efferatezza con tutti i dettagli di questo continuato assassinio. Questo meccanismo di rimozione mnemonica di un fatto grave è un meccanismo di difesa, che protratto nel tempo porta ad un'abitudinaria rimozione di tutti i fatti gravi che accadono intorno. In altre parole, l'allontanamento mnemonico di un fato grave come la mattazione, provoca nella mente degli individui un'assuefazione al benessere che ne deriva.
In una sola parola, subentra la Strafottenza.
Chi se ne frega delle sevizie, nefandezze e orrori sugli animali, col tempo se ne frega anche degli orrori provocati agli uomini. A chi interessa delle sevizie, sofferenze e atrocità inferte a popolazioni inermi? Proprio a nessuno! Come quei milioni di animali che muoiono ogni giorno.
Ciò non implica che chi si occupa di diritti animali sia uno uomo a posto. Troppi animalisti professionisti usano la loro bella faccia per lavare la coscienza a chi con due soldi donati, vuole salvare il mondo.
Pillola rossa o pillola blu?

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